El Jefe Del Norte pt. 0

"Roboante Preambolo"


Tre Parole Chiave & Alcune Necessarie Considerazioni in merito ad un viaggio a Nordkapp.



Tre Parole Chiave:

- motocicletta (mo-to-ci-clét-ta) s.f. ~ Motociclo con telaio chiuso e ruote complanari di grande diametro;
- nord (nòrd) s.m. invar. ~ Uno dei quattro punti cardinali, detto anche settentrione e tramontana;
- solo (só-lo) agg. ~ Escluso da un rapporto di presenza o vicinanza di altri.

La prima è una scelta naturale, la seconda una necessità, la terza un mero dato di fatto.
Si ringrazia il Devoto-Oli per le definizioni.


Alcune Necessarie Considerazioni:

- non ho fatto foto. O meglio, ne ho fatte, ma non al solito modo. Questo perché se avessi tenuto la fotocamera a tracolla come sempre l'avrei buttata dopo la prima pioggia. Inoltre fare le foto col cellulare ha reso la cosa...mhmh...come dire, più "personale". Di conseguenza temo che le foto che vedrete non abbiano la qualità di una reflex, e vadano catalogate nella categoria "crappy cellphone pics". Peraltro mi sono poi accorto che la reflex era comunque completamente scassata.


- il viaggio è durato grosso modo 20 giorni, 30 se consideriamo il tragitto da Roma a Roma. All'andata ho cercato di salire il più possibile in linea retta, al ritorno ho tagliato attraverso la Francia per facilitare il rientro dalla parte ligure, dove mi son fermato 10 giorni a SanScemo. A far che boh non si sa.


- la moto è stata eroica. Ha resistito a litrate di pioggia e umidità che l'hanno infangata e turbata nella carburazione, alle strade norvegesi piene di buche, si è fatta valere nelle autobahn tedesche dove i pirla mi sorpassavano a 220 e non ultimo è sopravvissuta ad una colluttazione fra ubriachi che l'ha lasciata senza manopola del gas, luce davanti e stop dietro. Eroina pura, è stata l'energia del mio viaggio.
Doppio senso voluto.


- durante il viaggio ho basato la mia dieta essenzialmente su carne di agnello, tachipirina e acqua di rubinetto dove non trovassi spremuta di luppolo. Infatti penso che ho speso di più per benzina che altro (NO: NON HO AVUTO PROBLEMI CON L'8L. SFATIAMO LA LEGGENDA CHE CON L'8L NON PUOI FARE UN CAZZO). Per dormire campeggi e ostelli della gioventù. 


- pur non avendo ancora completamente elaborato l'esperienza di un giro di questo tipo, quindi non potendo ancora dire cosa ho davvero imparato e guadagnato da questo viaggio, posso affermare con sicurezza che a parte i paesaggi, le esperienze, le atmosfere, sono state le persone che ho incontrato a dare un senso a tutta la pagliacciata.



- therefore I would like to thank Xavier, Ramon, Bernard, Chris, Matteo, Gabriel, Carlo & Luisa, Björn, Ulė, Harri, Ulle, Marko, Harri (sorry guys if I mispelled your names), Antonio!, Olivier, Christophe, Béa, Callum, Stefano & Barbara!!!, la CDR, Fabio, Cecco and the crew of West Coast Liguria. Thanks for making this trip worthwhile. Also thanks to Daniel and Vittorio, two crows in the night, the first ones to believe, and my beloved family for the endless patience. And thanks to everyone I didn't get the name of, and helped me or talked to me or simply just nodded at me from the backseat of a car or from the bars of a motorcycle.
Most of all thanks for teaching me once again that there ain't no shame in depending on the kindness of strangers, whoever they are.


- caveat emptor: non penso di aver fatto poi granché. Le parole di stima da parte di gente conosciuta e sconosciuta fanno piacere ma sono immeritate. A parer mio l'importante, la cosa fondamentale, è non partire per i motivi sbagliati. Si parte per partire, non per dimostrare; per imparare, non per presumere; per pensare, non per vedere. E soprattutto si parte per divertirsi. Che tu lo faccia da solo, in gruppo, in autobus, a piedi, in segway o a cavallo di un unicorno, la regola aurea è sempre la stessa.
PRESENZA.




- in un'ultima triste nota vorrei ricordare i caduti del viaggio.

I miei scarponi: regalo di mio papà, in pelle ed impermeabili. Hanno resistito fino a che hanno potuto, ma dalla Norvegia in poi l'acqua ha cominciato ad entrare come un pappone senza scrupoli, per la gioia dei miei piedi che sciacquettavano allegri in un paio di centimetri d'acqua;

I pantaloni della mia tuta antipioggia: a quanto pare le tute da pioggia urbana vecchie di sei anni non vanno bene per le miti e dolci estati scandinave. Al momento in cui li ho abbandonati, li tenevo su con il nastro isolante, che usavo anche per coprirne varie falle provocate da combustione contro le dragpipes (che ora ringraziano, coperte di sgommate di tela carbonizzata). Sono riusciti a fare arrivare l'acqua in cavità corporee che non credevo neanche esistessero;



Il mio atlante stradale: comprato quasi per scommessa, un tomo di 800 pagine rilegato in plastica del peso di 7 kg, mi ha portato senza troppa difficoltà attraverso le frontiere di 9 stati diversi. Legato all'esterno sui bagagli per una pronta e facile consultazione (in verità per guardare la strada dovevo srotolarlo come fosse un testo papiraceo), verso la fine del viaggio era diventato rattrappito e incrostato, ma almeno custodiva gelosamente fra le sue pagine l'unica prova fisica che fossi arrivato a Nordkapp, ovvero il volantino che ti danno all'ingresso.
Perso negli ultimi 30 km di strada fra Nizza e Sanremo. 

La manopola del gas: una moto può resistere a tante cose, ma a quanto pare non ad una coppia di amici ubriachi che cominciano a menarsi. Dopo una notte di sonno tranquillo in un ostello a Liegi, trovo la mia moto con il gas completamente divelto dal manubrio. La versione ufficiale è che due amici completamente sfatti ad un certo punto hanno cominciato a pestarsi senza apparente motivo, travolgendo il mezzo nella furia della titanica pugna. I due sono stati poi portati via a forza, uno dalla polizia e l'altro dall'ambulanza.

...

Enjoy pt. 1 & 2 now.



"How dull it is to pause"

Commenti