Ma...qualcuno legge ancora i blog? Se sì, qualcuno legge ancora questo blog?
Comunque: questo era per me il decimo anno di Sportster. Notare il collage pezzottissimo.
Questa povera Sportster nacque come MY 2008, sigla XLN. Il modello aveva una linea fra le più classiche possibili: buckhorn, strumento centrale, 16/19 neri con raggi cromo, soffietti, peanut (anche se nella sua versione "bastarda" da 12l). Insomma, una bella motocicletta a parer mio, con una tradizionale linea da Sportster, presa in condizioni più che decenti, usata due anni per poco più di 4000 chilometri.
Nel 2012 iniziano alcune tiepide modifiche: manubrio biltwell (tanto amato da chi lo montava quanto odiato da chi lo vedeva montato) sella bianca dopo rialloggiamento della centralina.
E qui invece con manubrio più alto dopo lo "sfoltimento" del molestissimo impianto elettrico. Nella foto è parcheggiata davanti casa di Andre, a Pisa, durante il nostro rituale potlatch di fine ottobre.
In una due-giorni etilica in Abruzzo a fine estate 2014 è equipaggiata con manubrio "storico" a T (uno dei cimeli a cui tengo di più in assoluto) e nuove decal sul serbatoio, un frisco 8l celeste.
Il 2015 vede altre modifiche, tra cui il taglio del telaio con targa laterale e classico parafango a lama. Sempre in compagnia della Stormbringer, come sotto, alla rocca di Bracciano (foto del grande Bonanni).
L'anno si chiude con una nuova combinazione: risers dogbones su morsa ironhead e manubrio z senza pullback; comodissima.
Nel 2018, la moto passa a un tradizionale peanut 8l pre-2003, che mi dà qualche chilometro in più di autonomia e un look che gradualmente sta tornando ai classici dello sportster. Lo z resiste su riser Hydra 3", perfetti secondo me sulle piastre dello Sportster, qui sotto sullo Spluga insieme a Wayne.
Nel 2019, sulla statale che scavalla Monte Bignone e scende per Baiardo: targa laterale, scompaiono il sissy e lo z, compaiono manubrio XR su riser Hydra e soprattutto la combo 18/21.
Sul Teglia, uno dei passi più scenografici dell'entroterra ponentino, dopo il rifacimento del motore per mano dello Scorpione.
Infine, eccoci a settembre e alla montana di Rocca di Cave, una delle tante meravigliose statali "nascoste" del Lazio. Carter primaria, camme e pignone lucidati; sella rifatta all'astronomica cifra di 50 usberghi; serbatoio victory red stampato '94, regalo per i 200mila sul contachilometri.
Di Sportster si vive, ad altri 10 anni. Love for real Not Fade Away!
Si, c'è ancora chi legge i blog! E quanto mi mancava rivedere questo meraviglioso Sporty... Complimenti!
RispondiEliminagrazie, fa piacere
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